Tre progetti gentili

– Giancarlo De Carlo, Appunti da un breve viaggio in Morea, Spazio e Società n. 55, 1991
La Casa del Custode: un padiglione nella natura
Un’architettura gentile, capace di inserirsi con delicatezza e intelligenza nel contesto naturale e sociale in cui sorge: ne è un esempio il gesto compositivo dell’architetto Camilla De Camilli per la Casa del Custode, raccontato nella conversazione di Isplora Play Architetture Sensibili.Un padiglione immerso nel verde che prende forma dalla linea dell’orizzonte e da quella del terreno, mettendo in mostra l’essenzialità degli elementi che la compongono: sottili pilastri in legno protetti da un’ampia lama aggettante che sembra levitarvi al di sopra. Un oggetto che trova nell’archetipo del Padiglione la sua natura, dove il confine tra interno ed esterno è inafferrabile, effimero: la morfologia del terreno e la luce naturale che penetra tra le fronde entrano all’interno, movimentando lo spazio e arricchendolo di riflessi, colori, ombre.

Interventi gentili nel Parco della Storia dell’Uomo
Come un’architettura che si fa spazio all’interno di un contesto di inestimabile valore storico e artistico può essere gentile? A questo quesito risponde l’intervento di Studio FèRiMa all’interno del Parco della Storia dell’Uomo di Matera, mostrato da Riccardo Russo nell’episodio di Isplora Play Leggere la memoria.
Un progetto di piccoli gesti che cambiano profondamente l’esperienza all’interno del Parco: una seduta per godere della vista, una passerella per congiungere un sentiero interrotto, un’oggetto per indicare la giusta direzione. Micro-architetture che sopperiscono alle esigenze del luogo, inserendosi con gentilezza e rispetto tra i monumenti millenari.
Architettura sensibile: Il Progetto del Lungomare di Paestum
Dalla storia all’ambiente, la sensibilità diventa una costante. Un’architettura che tutela le risorse naturali è, per definizione, un’architettura gentile: ne è un esempio quella a firma di Luca Cerullo Architects, i cui interventi si distinguono per la cura nella progettazione di soluzioni volte ad uno sviluppo ecocompatibile e sostenibile del luogo in cui si inseriscono. La riqualificazione del lungomare di Paestum, uno dei progetti approfonditi in Conversare con il Mediterraneo, ne è un interessante caso studio: l’intervento punta, infatti, a ristabilire l’equilibrio tra sistema naturale e costruito, ricucendo la frattura tra spiaggia e pineta formatasi nel tempo a causa di operazioni incontrollate e speculative. L’uso di materiali naturali ed ecocompatibili e il ripristino di aree dedicate alla vegetazione autoctona sono alla base di questo progetto, in completo ascolto con il luogo e con l’ambiente.
“Girando il cannocchiale” si può notare come la buona architettura non è solo quella dei grandi nomi, ma anche quella sincera e umile, che provvede alle esigenze della società senza imporre la propria presenza, in perfetta armonia con “l’ordine naturale”.
Redazione Isplora
Crediti: Immagini su gentile concessione di Camilla De Camilli, Studio FèRiMa, Luca Cerullo Architects