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Torino: un modello costruttivo sostenibile per lo student housing contemporaneo

Taurasia Living sorge nell’ex stabilimento Diatto a Torino come nuovo student housing internazionale. Con 582 unità e spazi condivisi, il progetto coniuga rigore architettonico, modularità costruttiva e sostenibilità, ottenendo la certificazione LEED Gold e restituendo al quartiere un grande giardino urbano.
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Torino: un modello costruttivo sostenibile per lo student housing contemporaneo
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16 settembre 2025
Nato su un sito a forte valenza storica – l’ex stabilimento Diatto nel quartiere San Paolo di Torino – il progetto Taurasia Living si inserisce in un contesto urbano in trasformazione, rispondendo alla crescente domanda abitativa da parte della popolazione studentesca. La committenza internazionale e i progettisti locali Danila Voghera e Giuseppe Bard hanno posto fin da subito l’accento su elevati standard qualitativi e sulla necessità di rispettare scadenze operative stringenti, in un quadro progettuale che coniuga tempestività realizzativa, sostenibilità ambientale e rigore architettonico.



L’intervento seguito da CMB – Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, avviato a marzo 2022 e completato a settembre 2023, ha comportato una rilevante operazione di bonifica, affrontata e superata grazie a una pianificazione condivisa tra progettisti, impresa costruttrice e committenza. Il successo dell’operazione è stato reso possibile da un modello collaborativo efficiente, che ha permesso di coniugare obiettivi contrattuali, necessità esecutive e coerenza progettuale.
La ripetitività dei piani tipo – ciascuno ospitante un numero costante di monolocali tra i 20 e i 33 m² – e la scelta di tamponamenti esterni in muratura di calcestruzzo aerato autoclavato ha consentito di standardizzare le fasi di costruzione, razionalizzando tempi e costi, seguendo una soluzione capace di garantire velocità di posa, leggerezza strutturale e prestazioni termiche elevate. L’intero impianto edilizio è stato orientato alla modularità, con l’obiettivo di ridurre le variabili di cantiere senza compromettere la qualità architettonica.


Sostenibilità e certificazione LEED Gold

Fin dalla fase preliminare, il progetto ha perseguito il raggiungimento della certificazione LEED Gold, ottenuta attraverso un insieme coerente di strategie energetiche e scelte costruttive: l’impiego di materiali a basso impatto ambientale, un involucro ad alte prestazioni e l’integrazione di sistemi impiantistici efficienti hanno permesso di ridurre il fabbisogno energetico dell’intero complesso e contenere le emissioni di CO₂.
A supporto della sostenibilità, anche la progettazione degli spazi comuni ha giocato un ruolo determinante: il giardino urbano di 6.000 m², aperto alla cittadinanza, rafforza il rapporto tra edificio e città, restituendo al quartiere uno spazio verde fruibile. Inoltre, la presenza di servizi integrati – palestra, sale studio, lavanderia e spazi ricreativi – contribuisce a ridurre la necessità di spostamenti quotidiani, incentivando una mobilità dolce e una maggiore autosufficienza funzionale.



Taurasia Living ospita oggi 582 unità abitative, di cui 30 completamente accessibili, rivolte a una popolazione studentesca a forte componente internazionale. L’equilibrio tra comfort individuale e qualità collettiva degli spazi si traduce in un’offerta abitativa capace di rispondere non solo alle esigenze funzionali, ma anche alle aspettative di una generazione globale e mobile.
Il progetto rappresenta, così, un esempio riuscito di housing universitario sostenibile, in grado di conciliare i vincoli propri della rigenerazione urbana con obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità ambientale e qualità costruttiva. La combinazione tra pianificazione efficace, scelte progettuali compatibili e le elevate competenze di CMB – Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, ha reso possibile un risultato allineato agli standard internazionali, mantenendo una forte coerenza con il contesto torinese.


Redazione Isplora

Credits e imamgini su gentile concessione di: Studio di Architettura Danila Voghera e Giuseppe Bard
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