Come la progettazione degli Spazi di Apprendimento plasma la comunità?

Dai poli per l’infanzia agli spazi di apprendimento per i più grandi: un tema che non riguarda solo gli arredi, ma il modo in cui gli spazi costruiscono relazioni, stimolano la curiosità e favoriscono la scoperta.
Nei poli per l'infanzia l’architettura diventa il primo maestro, un ambiente progettato per promuovere l’autonomia e la libertà: ogni angolo e ogni stanza, sono pensati per rispondere ai bisogni educativi e psicologici dei bambini. Luoghi che non solo accolgono, ma educano, orientando i più piccoli attraverso le opportunità spaziali che vengono loro offerte.La progettazione degli spazi educativi per i bambini è molto più che creare un luogo dove stare: si tratta di costruire un ambiente che stimola la scoperta e il confronto, favorendo la crescita sensoriale, sociale e cognitiva.
La continuità tra spazi interni ed esterni, come nel caso della Scuola dell’infanzia Gesù Fanciullo a Rosà, è essenziale: gli ambienti scolastici si estendono all'aperto, permettendo ai bambini di esplorare il mondo naturale, un vero e proprio spazio di libertà che sostiene il loro apprendimento attraverso l’esperienza diretta.
Man mano che gli studenti crescono, la progettazione degli spazi di apprendimento si fa ancora più cruciale.
Nei licei e nelle scuole secondarie, spazi come corridoi, biblioteche e aule studio non sono semplici luoghi di transito, ma ambienti che incoraggiano la socializzazione, il dialogo e la collaborazione. Il Liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino è un esempio emblematico di come un’architettura scolastica possa essere progettata per stimolare l'interazione tra gli studenti, incoraggiando non solo l'apprendimento, ma anche la partecipazione attiva alla vita scolastica.
Anche i centri culturali e le biblioteche sono spazi che alimentano le relazioni sociali e l’apprendimento. La Nuova Biblioteca Civica di Torino, ad esempio, è un progetto di rigenerazione che non si limita a conservare un edificio storico, ma lo reinventa come luogo di scambio culturale e aggregazione sociale. Con una progettazione che include sale di lettura, aree di studio e spazi per incontri, la biblioteca diventa un esempio di come gli spazi collettivi possano accogliere persone di tutte le età, creando un ambiente inclusivo e stimolante. Un intervento che guarda agli arredi – ideati e realizzati da GAM Gonzagarredi Montessori – come protagonisti della spazialità, capaci di giocare un ruolo cruciale nella vivibilità dello spazio e nel benessere dell’utente finale.
La progettazione degli spazi di apprendimento si inserisce in un dialogo continuo tra architettura, pedagogia e psicologia.
Ogni progettista, ogni professionista, contribuisce con la propria esperienza a costruire un ambiente che risponda alle necessità di ciascun individuo, creando comunità che si sviluppano attraverso l’uso consapevole e condiviso degli spazi. La sfida progettuale è quella di costruire luoghi che non solo soddisfino esigenze pratiche, ma che siano anche in grado di stimolare l’immaginazione, la creatività e l’interazione sociale.
Ma come saranno i luoghi in cui cresceranno le comunità del futuro? Come ci ricorda il progetto della Nuova Biblioteca Civica di Torino, il futuro della progettazione degli spazi di apprendimento è quello di creare ambienti in grado di rispondere alle sfide di una società in continuo cambiamento. Luoghi dove gli spazi non sono solo contenitori di attività, ma veri e propri protagonisti dell’esperienza educativa e culturale. Dove l’individuo, pur nel suo percorso di crescita, è parte di una collettività che si arricchisce attraverso il dialogo, la partecipazione e la condivisione.
La progettazione degli spazi di apprendimento è una sfida complessa che va oltre la semplice costruzione di edifici. È un processo che deve tenere conto delle esigenze di chi quei luoghi li abita: bambini, ragazzi, adulti.
Ogni spazio, che sia una scuola, una biblioteca o un centro civico, è un luogo in cui si costruisce la comunità, dove si impara a vivere insieme, a scoprire e a crescere. È, in altre parole, un “paesaggio di apprendimento” che ci accompagna lungo tutto il percorso della nostra vita, modellando la nostra esperienza sociale, culturale e educativa.
Da progettista, come pensi che la composizione degli spazi possa influenzare l’esperienza di apprendimento?
Redazione Isplora
Crediti fotografici: immagini su gentile concessione di GAM